Profugy – La Nostra Comunità

Premetto che non sono un grande amante della canzone in dialetto, penso abbia un target un po' limitato, soprattutto per chi non lo conosce. Tuttavia quest'album dei Profugy in napoletano è veramente degno di nota. Nata su una spiaggia in una notte del 2010, la band formata da Max Lauritano (voce, ukulele, kazoo e chitarra), Francesco Pandico (percussioni e batteria), Francesco Petrone (chitarra e banjo) e Luca Buonaiuto (basso acustico), il 9 ottobre scorso ha pubblicato l'EP "La nostra comunità". Le canzoni sono ritmate e di facile ascolto grazie soprattutto agli accordi di chitarra e di banjo che ti fanno immergere in un'atmosfera folk. La band cerca di raccontare storie reali, senza i filtri dei social o pregiudizi di alcun genere. Il loro intento è quello di guardare il mondo attraverso gli occhi di un profugo che non conosce nulla del nostro mondo e, quindi, può soltanto vederlo esattamente per come è. Le canzoni sono presentate con un tono leggero, anche se trattano di tematiche piuttosto importanti. Forse questo succede grazie all'utilizzo del dialetto (che rende tutto un po' più spensierato), oppure grazie alle stuzzicanti note dell'ukulele. Una cosa è certa: le canzoni appaiono sincere e dirette, e questa è una qualità notevole. "La nostra comunità" è un album molto attuale, che riflette i costumi contemporanei e ce li racconta senza peli sulla lingua. Il napoletano viene alternato ad alcune frasi in italiano, in modo da rendere comprensibile la canzone anche ai "profani" della lingua e avvicinando quindi qualsiasi ascoltatore al disco. Consiglio questo album a tutti gli amanti della canzone in dialetto, ma anche a quelli che non lo sono proprio, in modo tale da potersi ricredere, cosi come ho fatto io.

  • 7.5/10
    - 7.5/10
7.5/10

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