Recensione: “6×0 Live Vol.1” – Alberto Nemo

Marchiato Dimora Records, il disco di Alberto Nemo, “6×0 Live Vol. 1” non ha paragoni che si possano definire tali nello stivale italico, è un punto di svolta che suona come antipasto di un anfiteatro ancora più epico che ha da venire. Producer, compositore, talento eclettico e difficilmente etichettabile, l’artista del già meritevole “6×0” (anch’esso di sei tracce meravigliosamente interessanti) è un temerario che ricorda il Battiato di “New frontiers”, che potrebbe tranquillamente annoverare, tra i suoi padri  putativi, l'inafferrabile John de Leo e l'immateriale Joan La Barbara. Non c’è infatti traccia, a prestare la dovuta attenzione, che non riproduca la sua personale flautofonia, pronta – come lacrima di Ra – a creare il mondo animato così come lo conosciamo partendo da suggestioni distorte e dolorose, ma maledettamente d’impatto. Un voce luciferina, talmente angelica da impensierire gli dei (“Berrei dal calice di Dio”, canta a tal proposito in “Anthropomorphos”) e i brani si inzuppano di riverberi spettrali, echi asimmetrici, invitanti, poi respingenti e vorticosi. Le risonanze corali tratteggiano similitudini tra i canti gregoriani e le parabole sperimentali moderne, in cui la voce si fa Liber mundi in cui annotare uno degli episodi meglio riusciti, in termini di ricercatezza e di onestà, della musica dei nostri tempi. Gli intrecci simbolici e simbiotici si aprono alla gola montana che è quell'ugola da preservare e da ascoltare ancora e ancora, per cercare di comprendere meglio da dove possa essersi originata. L’atmosfera stupefacente e liturgica di “Lucertole” e di “Se (m) mai” si compone di sprazzi strumentali ipnotici, raggiranti, meravigliosamente costruiti come descensus ad inferos a riprodurre il cammino tortuoso della vita. Finendo così per essere l'equivalente in musica di Lilith, prima creatura a essere estratta dal fango nel processo di Creazione: un ibrido dai toni incupiti, sottilmente infernali, apocalittici. Un Arca che invece di essere venezuelano, è un veneziano pronto ad abbracciare (e a graffiare)  – glielo auguriamo – il mondo discografico.

Tracklist

1. Anthropomorphos
2. 13 Lucertole
3. In-Somnem
4. Se(m)mai
5. Vortici
6. Non posse non finire

  • 8/10
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8/10

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