Recensione: ”Isolation Therapy” – Resonanz Kreis

“Isolation Therapy” è il nuovo ep di Resonanz Kreis, progetto di musica elettronica nato sul finire degli anni 90.

L’ep è interamente strumentale, sull’onda della new wave. Il lavoro si apre con “Walking alone”, brano nel quale risuonano le frequenze dark di questo artista, in un vortice ipnotico, dove i synth si miscelano a percussioni campionate, quasi in un connubio tribale ed elettronico.

La seconda traccia “Silent Roar” si sviluppa sempre su direzioni psichedeliche, con lo sguardo volto alla scena Goa e Trance, in un alternarsi di suoni che vanno e che vengono, generando un continuo movimento all’interno del brano.

“Strange Thirll” potrebbe essere considerata come una visione più sinfonica della psichedelia elettronica di questo lavoro, evolvendosi gradualmente e seguendo, con i synth, quella visione che assumerebbe un violino in un’orchestra, di elaborare e suonare un tema sul quale viene costruita l’orchestrazione.

In “Broken Balance” si può ascoltare un interessante innesto di chitarra acustica che emula, qui e la, il suono, i glissando, di un sitar. La sentiamo mescolarsi perfettamente con la struttura sonora del brano, mantenendo questo climax dark-psichedelico.

“Gaps” è un loop nel quale si sviluppano pian piano suoni sparsi di sintetizzatori. D’impatto il suono di vetro rotto (ovviamente sintetizzato), che accompagna il colpo di rullante della batteria.
Il tutto si conclude con “Glimmer” nel quale le atmosfere sembrano per un attimo placarsi ed aprirsi, mantenendo le atmosfere dark ma creando un ambience molto più rilassato.

Insomma, un concept (se così possiamo definirlo), molto interessante per gli appassionati del genere, con forti contaminazioni tribali e, ovviamente, occidentali, che nel suo complesso appare di buon impatto sonoro, decisamente sperimentale.

Un in bocca al lupo per il futuro di questo album e per il futuro di questo artista, che sicuramente ha molto ancora da poter creare. I nostri complimenti a Resonanz Kreis…

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