Recensione – “La città del sole” – Teo gfo

È uscito l’album “La città del sole” di Teo gfo. Dopo l’uscita del primo singolo “Baby” ad inizio anno, ecco svelato l’intero album che dal sottosuolo ci accompagna fino alla Città del Sole. Il primo singolo “Baby” uscì ad inizio febbraio, seguito da Fiori, Matrioska, Lacrime e Il Colore Mancante che insieme a Gente che Corre sono accompagnati da video; tutti già disponibili sulle principali piattaforme di streaming.

In questo album sono presenti svariate influenze tra cui quelle cantautorali e rock dell’artista che vanno a mescolarsi a sonorità più recenti grazie all’arrangiamento del produttore Marco Taurisano e al master di Carmelo Avanzato.

Tendenzialmente le canzoni si costruiscono sui giri di accordi di chitarra a cui poi si aggiungono la batteria ed altri strumenti come il pianoforte, la fisarmonica o il sassofono e la tromba. Per quanto riguarda la voce Teo gfo utilizza un timbro semplice e diretto con un naturale grattato ed una dinamica sempre molto alta.

Il messaggio di questo album è un invito ad adattarsi alle difficoltà della vita mantenendo sempre un umore positivo indipendentemente da ciò che ci accade ed è anche un invito a riflettere sulla sempre più frequente mancanza di umanità delle persone.

“Pensami (Pija da bere) e “Ognuno Per le Sue” sono una alchimia tra cantautorato e musica popolare. “Apapachame” invece è ispirata ad una sorta di maledizione, di condanna a navigare in eterno, solo e lontano dal proprio amore dopo essere stato tradito. “Ritorno all’essenza” e “La Città del Sole” sono invece canzoni più profonde, quasi meditative, che invitano alla riflessione e al ritrovare sé stessi”.

La qualità audio è discreta e gli arrangiamenti sono ridotti all’osso, una scelta adeguata per il genere.

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