Recensione: Marydolls – Va tutto bene

Marydolls

Dal singolo “Berlino”, pubblicato in esclusiva per “Rolling Stone”, ha preso vita il terzo album dei Marydolls, band dall’animo rock e dalle sonorità indie-pop attualmente composta da Paolo Morandi (voce e chitarra), Michele Bertoli (batteria), Lorenzo Toninelli (basso e voci) e Paolo Damiano (synth). Dodici brani che segnano il ritorno in campo del gruppo a sei anni dal precedente “La calma”, mostrando da subito un cambio sostanzioso nel sound. “Va tutto bene” è un mantra che il quartetto di musicisti si ripete alla soglia degli anni che passano, una promessa da mantenere e un auspicio totemico per scongiurare le disavventure, che tuttavia non impedisce di trovare qua e là le pecche del disco. “Lei dice”, ad esempio, è una canzone che non va a braccetto con “Voglio essere giovane”: se nella prima l’amore è trattato come un tema adulatore, offendendo le stesse potenzialità della band, nella seconda la musica interviene agile a lasciare che i colpi assestati della batteria si identifichino nei malumori adolescenziali. I testi, riottosi e con i brufoli, sembrano proprio usciti da una penna liceale arrabbiata e speranzosa e riportano l’ascoltatore indietro nel tempo, che è croce e delizia della riuscita: è un bene per l’energia e  l’alchimia del gruppo, coeso nel saperci fare con l’organicità musicale (“Stelle cadenti”, “Rapina”) come se stessero suonando nel proprio garage, con la stessa carica,  meno per la complessiva riuscita dell’album, che corre il rischio, come in “C’è chi” e “Oggi mi butto”, di suonare immaturo nonostante gli spunti non manchino affatto. Ancora una volta, tuttavia, alla “Parolina giusta” che talvolta è latitante, che si disperde nel volersi ringiovanire, risponde un pop rock che quando si imbestialisce regala un sottofondo di trame interessanti e piacevolmente indelicate (nella migliore del disco, “Tutto bene”). Al nodo di domande che sorgono ascoltando il disco fa eco una risposta decisiva, inconsciamente intuita nella stessa “Berlino”: quello che si vede e si percepisce è tutto quello che manca per fare il balzo cruciale verso la piena realizzazione di idee buone sorrette da un grande talento musicale. Nodo al fazzoletto fatto! 

  • 7.5/10
    - 7.5/10
7.5/10

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