Intervista alla cantautrice siciliana Annalaura Princiotto.

Annalaura Princiotto

La pandemia e le misure restrittive per il contenimento del virus hanno rivoluzionato la vita di tutti, soprattutto dei giovani che sono stati privati della spensieratezza tipica della loro età e oppressi dal senso di chiusura dovuta alla mancanza di interazione e del divertimento condiviso. Di questo parla “Quaranta”, il singolo d’esordio della cantautrice Annalaura Princiotto, fruibile su tutte le piattaforme digitali, streaming e download da venerdì 6 maggio.

Ciao Annalaura, benvenuta. Il tuo percorso artistico inizia all’età di sette anni per poi arrivare, nel 2014, a “Ti Lascio una Canzone 7”, il varietà musicale di Antonella Clerici su Rai 1. Che esperienza è stata e hai più sentito la Clerici?

Ciao, grazie mille. È stata un’esperienza meravigliosa, essendo molto piccola, osservavo tutto nei minimi dettagli, soprattutto durante le prove con tutti i personaggi famosi che sono venuti a trovarci. E poi…l’orchestra era pure magia, niente da aggiungere. Antonella è stata molto materna durante il programma, ci siamo scambiate qualche like negli anni, ma niente di più. Rimane comunque scolpita nel mio cuore.

Parlaci di “Quaranta”, il tuo singolo d’esordio nato durante i mesi della quarantena.

Un pezzo sicuramente particolare, è la mia visione della pandemia e di quello che vissuto io durante tutto quel periodo, vivendo soprattutto il periodo della maturità scolastica (frequentavo l’ultimo anno) a distanza.

La tua paura più grande prima dell’uscita di questo singolo?

Non ho avuto particolari paure, perché non mi aspetto nulla e gioisco di ogni piccolo traguardo, quindi non saprei dirti. La cosa fondamentale per me è far arrivare il mio pensiero nel modo più chiaro possibile, quindi probabilmente una preoccupazione poteva essere quella di non essere capita al 100%.

Com’è avvenuto l’incontro con il tuo produttore Carlo Rizioli?

La mia quarantena ha portato tante cose positive nella mia vita, soprattutto artistica. Uno degli incontri più belli a distanza è stato proprio lui, Carlo Rizioli. Tramite persone in comune che ci hanno presentato, ci siamo subito capiti con uno sguardo e sono bastate veramente poche parole. La prima volta che l’ho visto dal vivo è stato proprio per iniziare questa avventura insieme.

Hai aperto i concerti di tanti artisti, tra questi anche Francesco Sarcina delle “Vibrazioni” e gli Zero Assoluto. Quanto conta per te la dimensione live?

Il live è la mia vita. Il palco ma soprattutto il calore delle persone e quell’atmosfera magica che si respira mi spingono ogni giorno ad andare avanti senza fermarmi. Quindi per me è veramente importante ed è la cosa che più mi è mancata in questi anni di pandemia.

Infine, che progetti hai adesso?

Sicuramente pubblicare i pensieri che ho in questi anni e soprattutto esibirmi dal vivo il più possibile

 

Instagram: https://www.instagram.com/princiottoannalaura/

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