Recensione: Napodano – “Non ci sono + i cantautori”

Napodano

Napodano emerge come un’entità unica nel panorama musicale contemporaneo con il suo ultimo lavoro, “Non ci sono + i cantautori”. Dopo un percorso artistico che lo ha portato attraverso esperienze e influenze musicali variegate, Napodano trova la sua ispirazione più insolita e sorprendente: due ratti domestici. Questo insolito incontro si trasforma in una simbiosi creativa che si riflette nel singolo che dà il titolo al suo primo EP, “Storia di un Ratto”, il quale si guadagna premi prestigiosi come il “MEI – La Musica è Lavoro” nel 2022 e la targa “ACEP-UNANIA” al “Premio Bertoli” nel 2023.

Il suo viaggio musicale continua con la produzione del suo primo album, “Sarà la Libertà”, che è stato accolto con entusiasmo dai fan e dalla critica. I singoli successivi, come “Maledetti anni ’80”, “Pillole Blu” e “Faccio indie”, hanno accompagnato Napodano in un tour travagliato, caratterizzato dalla pandemia e da tensioni geopolitiche. Nel 2022, durante il periodo di isolamento, pubblica l’EP “A Bassa Fedeltà”, una collezione di brani che riflettono le sfide e le riflessioni di quei tempi difficili, registrati nel suo bunker domestico.

Ora, Napodano ci regala “Non ci sono + i cantautori”, un album che trasuda sincerità e creatività. Le dieci tracce dell’album sono un’ode alla spontaneità e all’autenticità, catturando l’essenza della sua visione musicale. Il singolo principale, “Quando cade un dente”, si distingue per la sua poetica metafora sulla perdita e il cambiamento, una tematica universale resa ancora più affascinante dalla sua esecuzione.

Con questo nuovo lavoro, Napodano conferma la sua posizione come artista originale e innovativo, capace di trasformare esperienze apparentemente banali in opere d’arte intriganti e coinvolgenti. “Non ci sono + i cantautori” è un invito a esplorare mondi sonori alternativi e a lasciarsi trasportare dalla magia della musica di Napodano.”

8.5/10

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