Recensione – “Tales of a sad boy” – Love Ghost

Da casa Love Ghost, arriva un EP di quattro brani, Tales of a sad boy, che ripercorre fedelmente le linee musicali della band, che rimane filologica a sé stessa per stile e tematiche.

A proposito di queste ultime, appare chiaro di come Bell scriva per una sorta di contatto empatico con chi non si sente adatto alla vita e ai tempi che vive, e questo conferisce certo alla sua musica una profondità d’animo intensa e intrinseca.

Questo EP non fa eccezione, come suggerisce il titolo, e si snoda perfettamente in quattro vie che percorrono questi “racconti” in modo semplice e diretto, come da stile Love Ghost.

Heartless è una sorta di ballad elettronica, con una e-drums ben presente che sostiene tutto il brano. La voce è sempre morbida, non sporca mai, e si mantiene su un cantato lineare e solido. I suoni di chitarra sono la vera perla, stanno sotto, ma risultano determinanti per armonia e ritmica.

Ancora più forza e rilevanza alle chitarre viene data in Lethargic, in cui stavolta risultano portanti e principali. Ancora un’altra ballad, che però non esplode, ma ondeggia piacevolmente, quasi come un lamento. All’ascolto è semplice e funzionale al percorso del disco.

Il bpm va decisamente su con Samurai, che senza perdere il senso del drammatico dei due precedenti brani, si arrabbia di più, va su di ottava nel ritornello, e mostra di più i denti. Torna il ritornello catchy tipico dei Love Ghost, e si fa ascoltare con una certa grinta.

L’ultimo brano è Train Tracks, forse una sintesi perfette delle anime dei singoli pezzi precedenti. Si può definire una ballad anche questa, ma che dà sfogo a ritornelli e strofe sporcate da voci e distorsioni. Un ottimo brano di chiusura di questo breve ma interessante viaggio.

I Love Ghost con cambiano, ma confermano di esserci, e di essere una certezza forte nel panorama del genere. Questo EP, impreziosito dal feat di Big Boss Mulaa, li riconferma, e solidifica la loro cifra stilistica, forse in modo troppo netto e battendo strade che conoscono già benissimo, ma di certo incisivo. Altro buon lavoro dei Love Ghost, avanti tutta!

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