Love Ghost – il video di Heist

Mentre non ci siamo ancora ripresi dalla sbornia di mainstream di Sanremo, e la radio ancora ci “tortura col festival dei fiori”, noi cambiamo stazione, cambiamo intenzione, ci risparmiamo le sterili discussioni su quanto sia “rock” o “non rock” sia la band vincitrice, e il Rock con la R maiuscola ce lo andiamo a cercare nei sobborghi di Los Angeles, bussando alla porta dei soliti Love Ghost.

Ci viene ad aprire un Finnegan Bell quasi robotico, che ad inizio canzone si lascia andare a rime serrate con un filtro vocale arrogante, che scandisce i ritmi secchi del beat in sottofondo. La ritmica monolitica, costante in tutto il pezzo, non può essere più semplice ed incisiva di com’è. Cassa sul primo e terzo movimento, rullante sul secondo e sul quarto, inesorabile e impettita, funziona da tappeto perfetto per l’avvicendarsi dei due illustri featuring nel brano, quello del pop oltraggioso di Lucy Loone, lisergica e sinuosa, e quello dell’heavy-trap di Cameron Azi, mordente e spregiudicato.

I padroni di casa, col loro frontman, si riprendono la scena nel finale, in una canzone che rimane ostinata e bastarda, minimale come lo stesso video, realizzato in casa con delle semplici go-pro, in pieno periodo di isolamento.

Se dovessimo scomodare paragoni illustri, sicuramente l’accostamento che “Helst” ci suggerisce, è quello con i sudafricani Die Antwoord, capaci di essere taglienti nei cantati, quanto nervosi e pungenti sui groove, senza scadere nell’iperproduzione.

Anche in questo brano i Love Ghost sono da apprezzare per intenzione e intensità, senza allungare un brodo che non serve, mantenendosi densi e trasmettendo la capacità comunicativa a cui il gruppo di Los Angeles ci ha ormai abituati.

YouTube video link: https://www.youtube.com/watch?v=0_-YY4INgHc

Spotify link: https://open.spotify.com/album/0aGNs6x2dUDARiT4gwHyMI

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