Recensione – “Blessed” – Alex Vecchietti

Blessed, terzo album di Alex, è disponibile sulle migliori piattaforme di audio-streaming. 8 tracce di pura energia anni 80, nelle quali new wave, cyber rock, elettropop si uniscono alla perfezione, in un connubio nostalgico, ma anche molto attuale.

Escape è una sintesi di pura energia anni 80. Bassi pulsanti e sax, accompagnano un brano che unisce i Modern Talking con i Bon Jovi. Awakening, misteriosa fin dalle prime note, dà sfoggio di una buona abilità chitarristica. I suoni di accompagnamento fanno pensare agli Alan Parson Project. Awake ha connotati più dance: splendida composizione, abbastanza oscura, con un ottima linea melodica. La ricerca della melodia crea uno splendido collage, ricco di influenze. Blessed inizia coma una ballad, ma poi procede in modo marziale. Better Angel sembra un brano dei New Order, nel quale splendidi synth e ritmi elettronici accompagnano bellissimi intrecci vocali, fino al solo di chitarra nel finale.

Neon Groove è un’altra traccia strumentale, On The Flesh è una cybersong carica di energia, nella quale un sottofondo che ricorda alcuni brani di Vangelis si scontra con momenti di pura energia, a tratti corale. Bello, e ricco di melodia, l’assolo alla fine. In Summer Song, con il suo synth iniziale, l’influenza anni 80 è molto evidente. I suoni sono tra i New Order, i Kraftwerk ed i Talk Talk, le atmosfere sono quelle di alcuni locali della capitale britannica negli anni d’oro. La chitarra, qui, è funzionale all’insieme.

È davvero sorprendente come Alex Vecchietti riesca a rendere attuale un sound proveniente da epoche lontane: questo artista mischia elementi eterogenei che sembra conoscere alla perfezione. Tutto ciò rende Blessed un album attualissimo, nonostante la patina anni 80, ottima base per dire ed esprimere ciò che non è ancora stato detto. Crediamo davvero che, per Alex, questa sia la strada giusta…

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