Recensione – “Viola” – Das Es

I Das Es sono una band palermitana, formata da Davide Russo (voce), Leonardo Vetrano (chitarra), Mauro Maniscalco (basso), Salvo La Rosa (synth) e Valerio Gambino (batteria). Definiscono il loro genere come “Post New Wave” ed il 5 aprile hanno pubblicato sui migliori digital store il nuovo Ep intitolato Viola, che compare a 5 anni di distanza dal precedente Das Es, del 2019.

Resto Indietro è un brano rassegnato ed autunnale, con un intro che potrebbe essere tratto da Disintegration dei Cure. La cupezza dei suoni stride volutamente con il synth luminoso. In seguito il brano acquista velocità, dinamismo ed incalza fino allo splendido finale scandito da basso e chitarra.

Viola, la title track inizia con dei synth che oscillano, quindi prende corpo una melodia martellante e cupa, basata su un interessante tema di chitarra. La linea vocale è tra i Diaframma ed i primi Litfiba e sembra dialogare con la chitarra. La produzione mette sullo stesso piano la voce e gli strumenti e questa scelta contribuisce a rendere più pastose le sonorità. Molto interessante anche il suono metallico della batteria, che lavora sui piatti.

Sparirei inizia in modo asciutto, con cupi suoni di basso, poi arricchiti dal synth, strumenti sui quali si innesta la voce. Il finale è un interessante accumulo di suoni. Lentamente muore guarda al post rock, e qui la band sembra realizzare un tributo all’alternative rock italiano anni ’90. 3 Steps è un’oscura traccia sostenuta da splendidi riff di basso. La chitarra è tagliente, la voce è alterata e sembra provenire da lontano. Dall’inizio del secondo minuto la band sembra pagare un tributo al progressive italiano degli anni ’70. Prima i synth aumentano di intensità fino a esplodere, in uno splendido crescendo, poi al terzo minuto inizia un interludio pieno di suoni lancinanti, fino alla parte finale, funebre e rassegnata, ben scandita anche dalla batteria.

L’Ep presenta splendidi arrangiamenti e ottime soluzioni creative, i brani alternano varie fasi ed intensità, e soprattutto sono molto diversi tra loro. L’Ep Viola è pieno di stili e generi che vorremmo sentire maggiormente in giro, ma che soprattutto guarda verso epoche musicali immense, attraverso una sensibilità assolutamente contemporanea.

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