Recensione: “Felici o niente” – The fottutissimi

Se in un momento storico di incertezze e progetti effimeri The Fottutissimi hanno resistito, venendone fuori ancor più vigorosi, ci sarà un motivo.

La band marchigiana ha stoffa da vendere, e la capacità di suonare coerentemente senza risultare una minestra riscaldata per l’ennesima volta.

“Felici o niente” è un EP di quattro singoli, tutti iper-efficaci e senza fronzoli. Non è difficile rintracciarci quel pop-rock degli anni ’90, casinaro e dritto al punto come quello dei Jet, dei Franz Ferdinand, o perfino dei Pixies spinti a velocità più alta.

“Davide” apre il disco e forse non è la canzone più incisiva, ma di certo ci proietta subito nelle intenzioni della band e suona bene soprattutto nel suo tratto biografico.

La title track “Felici o niente” poi, mostra un po’ più i muscoli della sezione ritmica, che scandisce gli andamenti delle strofe in modo incisivo e lascia spazio ad una chitarra arrangiata in modo pressoché perfetto.

Gli echi degli anni ’90, di quella parte che ci piace tanto, arrivano soprattutto in “La gente normale”, un brano arguto, che mostra il piglio rock de The fottutissimi nel loro migliore stato di forma.

Un EP pensato, scritto, e prodotto benissimo, e poco importa se in brani come “Davide” si soffre un po’ una ridondanza armonica, perché la musica gira in modo totalmente fluido e i testi sono veraci, mordenti e molto meno banali della dubbia poetica di genere del momento.

Un plauso speciale va fatto all’orgoglio di questa band che, dopo anni di silenzio, ha ripreso le chitarre al collo e ha scelto la via dell’autoproduzione. E’ la forza di chi ci crede, è quello per cui vorremmo utilizzare la dicitura “Indie”, in un Paese che per “Indie” sta intendendo un filone di musica che ci convince poco, per stimoli poveri e scarsa intensità, e che invece dovrebbe solo significare “Coraggio”. The Fottutissimi non soffrono certo di tutto questo, e il coraggio che hanno avuto a ributtarsi nella mischia segna questo ritorno più che gradito.

In bocca al lupo ancora una volta!

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