Recensione: “LOVE” – Thegiornalisti

Thegiornalisti

L'ondata indie degli ultimi anni ha permesso a numerosi artisti inizialmente apprezzati solo da una piccola audience di essere ascoltati dal grande pubblico: cavalcando questo fenomeno, i Thegiornalisti si sono guadagnati la meritata attenzione nel panorama musicale, diventando una  costante nelle classifiche. Così vengono pubblicati gli album “Vol. 1”, “Vecchio”, magistrali sintesi delle potenzialità e qualità della musica indie, poi “Fuoricampo” e “Completamente Sold Out”, altre celebrazioni delle capacità della band, ma nei quali già si poteva intuire la successiva virata artistica. 

Tuttavia da “Riccione” e “Pamplona” in poi, gli accaniti fan del genere hanno accusato la band di aver ucciso l'indie, rendendolo scontato e popolare. La risposta dei Thegiornalisti è un nuovo album, “LOVE”, pubblicato il 21 settembre 2018 per Carosello Records. Tuttavia, nulla di nuovo sul fronte, anzi questa trasformazione pop della band si fa ancora più palpabile.

L'album si apre con una breve “Overture”, una citazione colta che fa ben pensare riguardo alle successive tracce, ma che viene bruscamente interrotta dopo poco più di un minuto da “Zero Stare Sereno”. Le tracce successive sono un inadeguato miscuglio di pop ed elettronica, ideali per un finale di serata in discoteca, ma sicuramente poco ricercate dai primi fan della band. Trovano così un loro posto nella tracklist  “Una casa al mare”, “Controllo” e “Milano Roma”. Le altre tracce non si distaccano mai da questa dimensione anti-indie, diventando così tutte potenziali hit radiofoniche, senza nulla di particolarmente interessante da dire. 

Questa evoluzione artistica si riflette non solo nei sound dell'album, ma anche nell'immagine che trasmette la band. Ormai non più quella di un gruppo solido di artisti, ma quella che pare essere sempre di più una collaborazione fra Tommaso Paradiso e i Thegiornalisti. Il cantante ha intrapreso l'autostrada della celebrità e non sembra voglia interrompere il suo cammino, almeno non per adesso. Così la band si è ritagliata una fetta imponente di mercato, vendendo le caratteristiche che inizialmente  li rendevano unici. 

Sicuramente questo rimescolamento di carte sta giovando parecchio alla formazione romana e se non si considerasse il loro punto di partenza artistico, “LOVE” otterrebbe plausi anche dagli ascoltatori più scettici. Probabilmente lasciando evolvere nuovamente i gusti del pubblico, l'attenzione nei confronti degli artisti indie diminuirebbe, permettendo così un ritorno alle pretese iniziali. 

Fino ad allora non ci rimane che questo capolavoro pop nascosto sotto vesti indie.

  • 6.5/10
    - 6.5/10
6.5/10

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